L’Italia potrebbe perdere il suo principale produttore di veicoli militari con la vendita di Iveco Defence

Con Iveco Defence in vendita, l’Italia potrebbe perdere un fornitore militare chiave

Il principale produttore italiano di veicoli militari, Iveco Defence Vehicles (IDV), è ufficialmente in vendita e cresce il timore che possa finire in mani straniere.
IDV, nota per la fornitura di veicoli blindati chiave all’esercito italiano, sta per essere scorporata dalla sua casa madre Iveco, di proprietà del potente Gruppo Exor, lo stesso gruppo che controlla la casa automobilistica Stellantis ed è sostenuto dalla ricca famiglia Agnelli.
Secondo Iveco, lo scorporo inizierà entro la fine del 2025 e diversi acquirenti sono già in lizza.
“Abbiamo ricevuto offerte preliminari da diversi attori strategici”, ha dichiarato il CFO Anna Tanganelli.
IDV è un’azienda molto richiesta al momento. Nel 2024, ha registrato un fatturato di 1,1 miliardi di euro, in crescita del 15% rispetto all’anno precedente, grazie alla crescita dei budget globali per la difesa, soprattutto alla luce della guerra in corso in Ucraina.

Chi vuole acquistare?
Leonardo, la più grande azienda italiana del settore difesa, ha collaborato con la tedesca Rheinmetall per presentare un’offerta. Le due aziende collaborano già alla costruzione di nuovi veicoli da combattimento per la fanteria e carri armati per l’esercito italiano, nell’ambito di un accordo da 23 miliardi di euro. Si prevede che IDV gestirà il 12-15% di tale contratto.
Sono inoltre comproprietari di una joint venture di lunga data chiamata CIO, che produce i carri armati ruotati Centauro e VBM.
È interessante notare che Leonardo ha tentato di acquistare IDV lo scorso anno per 750 milioni di euro, ma l’offerta è stata rifiutata. “L’avrebbero ottenuta per un miliardo”, ha affermato una fonte interna. Ora, secondo quanto riportato, altri attori sarebbero in lizza, tra cui:

  • Indra (Spagna), che si dice offra 1 miliardo di euro
  • Fondi di investimento statunitensi
  • KNDS, un consorzio di difesa franco-tedesco
  • BAE Systems, dopo aver annunciato un nuovo progetto congiunto con IDV per la fornitura di veicoli fuoristrada all’esercito italiano
    BAE collabora già con IDV per costruire veicoli anfibi per i Marines statunitensi.

Cosa c’è in gioco per l’Italia?
Sebbene l’interesse internazionale sia elevato, molti in Italia desiderano che IDV rimanga sotto il controllo italiano. Non è solo una questione di orgoglio: IDV è profondamente radicato nell’infrastruttura di difesa italiana.
“L’esercito e alcuni settori del governo vogliono che IDV rimanga italiano”, ha rivelato una fonte.
Tuttavia, l’amministratore delegato di Leonardo, Roberto Cingolani, ha chiarito che la sua azienda non pagherà più del dovuto solo per mantenere l’azienda sul territorio nazionale. Ed Exor, proprietaria di IDV, probabilmente punta al massimo profitto, anche se ciò significa vendere a un acquirente straniero.

Il governo può bloccare la vendita?
Si dice che il governo italiano potrebbe usare la sua legge “Golden Power”, che gli consente di bloccare o limitare le acquisizioni straniere di aziende strategiche. Ma non è chiaro se la legge si applichi in questo caso.
Un esperto legale ha osservato che questa legge viene tipicamente utilizzata per:

  • Stabilire condizioni per i nuovi acquirenti stranieri (come quando GE ha acquisito Avio Aero)
  • Bloccare accordi con paesi potenzialmente ostili
    Ma non ci sono precedenti che la usino per favorire un offerente rispetto a un altro in una vendita competitiva, soprattutto se gli offerenti provengono da paesi amici come la Spagna.
    “Se il governo blocca una vendita a Indra, ad esempio, potrebbe essere considerata un’ingerenza illegale nel mercato?” ha chiesto l’esperto. “Indra non è la Cina.”

Parola finale
Con molteplici offerte sul tavolo e interessi nazionali in gioco, il destino del principale costruttore italiano di veicoli militari è in bilico. La domanda ora è: IDV rimarrà italiano o verrà venduto al miglior offerente?

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