Perché le vendite di cereali per la colazione sono in calo e cosa potrebbe fare il nuovo proprietario di Kellogg’s al riguardo

Le vendite di cereali per la colazione sono diminuite per decenni prima della vendita di Kellogg’s a un’azienda italiana

Ricordate i tempi in cui i cereali erano la colazione per eccellenza? Scatole colorate, mascotte divertenti e jingle accattivanti li hanno resi un punto fermo mattutino per milioni di americani. Ma negli ultimi 25 anni, quei cereali per la colazione hanno gradualmente perso il loro posto a tavola. E ora, con l’acquisizione di WK Kellogg da parte del gigante italiano del cioccolato e dei dolciumi Ferrero (produttore di Nutella e Ferrero Rocher) per 3,1 miliardi di dollari, quella tendenza è tornata alla ribalta.
Allora, cosa sta succedendo?
Le vendite di cereali freddi sono in calo da decenni, fatta eccezione per una breve ripresa durante la pandemia, quando le persone hanno avuto il tempo di gustarsene una ciotola a casa. Ma nel complesso, le vendite sono diminuite di oltre il 13% solo negli ultimi quattro anni, passando da 2,5 miliardi di scatole nel 2021 a 2,1 miliardi nel 2025.
Perché questo calo? Dipende dal cambiamento degli stili di vita e delle abitudini alimentari:

  • Le persone sono più impegnate. Opzioni da asporto come Nutri-Grain e Clif Bars, introdotte negli anni ’90, sono diventate le preferite per la colazione.
  • Preoccupazioni per la salute. I consumatori sono più cauti riguardo allo zucchero e agli ingredienti artificiali. Ad esempio, una sola tazza di Lucky Charms contiene quasi un quarto della dose giornaliera raccomandata di zucchero.
  • Cambiamento nella cultura alimentare. La Generazione Z, in particolare, sta abbandonando la colazione tradizionale. È più probabile che mangino cereali come spuntino o come spuntino a tarda notte. Alcuni scelgono persino verdure o yogurt al mattino.

artificiali dopo le pressioni dell’opinione pubblica, lanciato nuovi mix come Frosted Flakes mescolati con Froot Loops e iniziato a offrire versioni più salutari, come i Cheerios ad alto contenuto proteico.
Gli esperti ritengono che il reparto cereali non scomparirà, ma potrebbe non tornare mai più quello di una volta. Il futuro potrebbe significare:

  • Più varietà. Mix dolci e piccanti per i più giovani, opzioni chetogeniche per gli altri.
  • Un rebranding sofisticato. Pensate: cereali come guarnizione per lo yogurt o come snack ricco di fibre e amico dell’intestino.
    Anche i marchi di nicchia stanno rivoluzionando le cose. “Poop Like a Champion” e “Magic Spoon” offrono opzioni ad alto contenuto proteico e senza zucchero, e stanno crescendo rapidamente. Ma i grandi marchi non si tirano indietro. General Mills, che produce i Cheerios, ha preso in considerazione l’acquisto di Magic Spoon, ma ha deciso invece di creare la propria versione, che ora sta vendendo più del nuovo arrivato.

Il quadro generale
La vendita di WK Kellogg (che copre i cereali di Stati Uniti, Canada e Caraibi) segue la scissione di Kellogg in due società prevista per il 2023:

  • Kellanova si occupa di snack e cereali globali
  • WK Kellogg si concentra sui cereali nordamericani
    Mars Inc. – sì, la gente di M&M’s – prevede di acquistare Kellanova per oltre 30 miliardi di dollari, in attesa dell’approvazione europea. Nel frattempo, l’acquisizione di WK Kellogg da parte di Ferrero potrebbe dare nuova vita ad amati marchi di cereali.
    In conclusione? I cereali non sono morti, si stanno solo evolvendo. E se i marchi riusciranno a soddisfare i gusti moderni, potrebbero riconquistare il loro posto a tavola per la colazione.

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