“USA approva la vendita di droni avanzati MQ-9 Block 5 a Italia per 738 milioni di dollari”

Foto di archivio di un MQ-9A italiano. (Credito immagine: ItAF)

Il 15 agosto 2024, il governo degli Stati Uniti ha approvato una vendita militare estera (Foreign Military Sale – FMS) all’Italia. Questo accordo consentirà all’Italia di aggiungere sei velivoli a pilotaggio remoto (Remotely Piloted Aircraft – RPA) MQ-9 Block 5 alla sua flotta. Il costo totale stimato di questa vendita è di 738 milioni di dollari, che include anche equipaggiamento, supporto e addestramento. L’aeronautica italiana si appresta a modernizzare le sue capacità di droni grazie a questa vendita.

L’Italia sta già operando con velivoli MQ-9 Block 5, noti anche come Predators, ma non ha adottato il nome “Reaper” usato da altri paesi. Questo nuovo accordo permetterà all’Italia di raddoppiare la sua attuale flotta di MQ-9A, raggiungendo un totale di 13 droni, con sette già in servizio. L’aggiornamento rafforzerà ulteriormente le capacità di difesa aerea dell’Italia. Sebbene non sia stata fornita una data esatta per la consegna dei nuovi velivoli, questa mossa segna un grande passo avanti negli sforzi di modernizzazione dell’Italia.

Oltre ai sei droni MQ-9, l’Italia ha anche richiesto tre Stazioni di Controllo a Terra Mobili (Mobile Ground Control Stations – MGCS) e una serie di sistemi avanzati. Questi includono 12 Sistemi di Puntamento Multispettro AN/DAS-4, nove Radar ad Apertura Sintetica AN/APY-8 LYNX Block 20A con capacità di sorveglianza marittima su vasta area e un Sistema di Navigazione Inerziale Integrato e GPS. Il pacchetto include anche radio, terminali SATCOM, sistemi di Identificazione Amico o Nemico, motori, e un pacchetto completo di supporto e addestramento. Il 32° Stormo dell’Aeronautica Militare Italiana sarà responsabile dell’addestramento e delle operazioni una volta che i nuovi droni saranno pienamente operativi.

Questo accordo fa parte del continuo sforzo dell’Italia per modernizzare le sue capacità militari. Il Ministero della Difesa italiano ha iniziato a potenziare i suoi droni MQ-9A esistenti l’anno scorso. Questi aggiornamenti includono migliori componenti elettronici, nuovi sensori e capacità d’attacco potenziate. La flotta di MQ-9 dell’Italia è ora armata, una mossa confermata nella notifica della Defense Security Cooperation Agency (DSCA). L’Italia era stata riservata riguardo l’armamento dei suoi droni, ma questa vendita segna un riconoscimento pubblico del loro potenziale offensivo. L’Italia ha gradualmente spostato il programma dei suoi droni da una certa segretezza verso una maggiore trasparenza. L’anno scorso, i droni italiani MQ-9 hanno anche partecipato a un airshow per celebrare il centenario dell’Aeronautica Militare Italiana.

Rendering di un MQ-9A Block 5 nei colori dell’Aeronautica Militare Italiana. (Foto: GA-ASI)

L’aggiunta di questi droni offre all’Italia capacità migliorate di sorveglianza e combattimento. L’MQ-9 Block 5 dispone di capacità di decollo e atterraggio automatico, nonché della possibilità di volare per lunghi periodi. Questi droni possono anche svolgere missioni di sorveglianza continua utilizzando una combinazione di video a pieno movimento e sistemi radar. L’MQ-9 Block 5 rappresenta un grande passo avanti nella tecnologia aerea senza pilota, con caratteristiche come carrelli di atterraggio migliorati e datalink potenziati.

La modernizzazione e l’espansione della flotta di MQ-9 dell’Italia fanno parte di una strategia più ampia delineata nel documento di pianificazione della difesa pluriennale dell’Italia per il periodo 2022-2024. Questo documento sottolinea l’importanza di mantenere e aggiornare la flotta di RPA dell’Aeronautica Militare Italiana. L’Italia ha inizialmente acquisito quattro droni MQ-9A nel 2008 e ne ha aggiunti altri due nel 2009. Uno di questi droni è stato perso in Libia nel 2019. Ora, con l’acquisizione pianificata di questi nuovi droni, l’Italia è pronta a modernizzare completamente la sua flotta.

Il percorso dell’Italia verso l’armamento dei droni risale al 2012, quando sono iniziate le discussioni per armare i Predators. Entro il 2015, gli Stati Uniti hanno approvato un accordo per fornire all’Italia kit per armare i droni MQ-9 con missili Hellfire e bombe a guida laser. Tuttavia, l’Italia non ha proceduto con l’acquisizione in quel momento. Il tema è riemerso nel documento di pianificazione della difesa dell’Italia nel 2021, ma i dettagli sono rimasti vaghi fino a questa recente conferma da parte della DSCA.

Foto di archivio di un MQ-9 Reaper della U.S. Air Force sopra il Nevada Test and Training Range, armato con missili AGM-114 Hellfire e bombe GBU-38 JDAM. (Foto della U.S. Air Force di Airman 1st Class Victoria Nuzzi)

L’armamento dei droni dell’Italia offre al paese un ulteriore livello di capacità difensive. Questi droni saranno utilizzati per proteggere le forze terrestri e altri asset aerei durante operazioni ad alta intensità. L’accordo FMS darà all’Italia la capacità di svolgere missioni di difesa più flessibili, compresa la protezione dei civili in situazioni di guerra ibrida. La flotta modernizzata offrirà all’Italia capacità di sorveglianza migliorate e la possibilità di svolgere missioni sia difensive che offensive.

Con questo ultimo sviluppo, l’aeronautica militare italiana è pronta a diventare una delle forze più avanzate in Europa nell’uso dei droni. Questo sforzo di modernizzazione riflette l’impegno dell’Italia a rafforzare le sue capacità militari in un panorama globale in continua evoluzione.

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